Quante volte ti capita di mettere in atto comportamenti di sacrificio?
Di rinunciare a qualcosa di importante per te pur di far contento qualcun’altro?
Ho incontrato molte persone, ad esempio, che si fanno carico totalmente delle situazioni familiari problematiche fino al punto di impedire a loro stesse ogni possibile sviluppo della propria vita.
Arrivano ad accettare che il loro destino venga deciso dai bisogni altrui e non si oppongono in nessun modo alle rinuncia personali in nome del “bene” dei loro cari. Riesci a pensare a qualche momento della tua vita in cui ti sei trovato incastrato in questo meccanismo?
Questa è la tipica concezione di sacrificio inteso come rinuncia e privazione, mentre in realtà il termine “sacrificio” vuol dire rendere sacro il nostro tempo, renderlo più significativo grazie alla consapevolezza del suo valore, e non sprecandolo in comportamenti simil-eroici.
Abbandoniamo il mantello rosso da Superman e ricordiamoci che un sacrificio “sano” si fonda sempre sull’amore per se stessi e su un’azione rivolta alla ricerca della gioia.
Il sacrificio implica certamente il rinunciare a qualcosa ora, ma soltanto per stare meglio dopo. Deve essere un atto psicologico trasformativo di noi stessi e deve aiutarci a fare chiarezza nel nostro percorso personale.
Lo spazio lasciato libero, nella nostra mente, dalla rinuncia a legami o situazioni su cui si è basata finora la nostra vita, sarà riempito da cose nuove e straordinarie. Ci sarà un vuoto iniziale, ma da questo vuoto nascerà qualcosa di buono per noi stessi.
Quando manca il coraggio di affrontare la realtà che non ci piace e la capacità di impegnarsi per cambiare la propria vita, tendiamo a percepirci come vittime o incapaci.
Così se il nostro partner ci tradisce, scegliamo di rimanere nella coppia, perché sentiamo di essere colpevoli di qualcosa e sacrificandoci speriamo di recuperare il suo amore. Oppure compensiamo la nostra insicurezza pensando di essere così speciali da avere la forza e l’energia di salvare la relazione con il nostro sacrificio. In realtà in questi momenti non diamo il giusto valore alle nostre energie fisiche, psicologiche ed emotive, e non siamo in grado di avere cura di noi stessi.
Se invece abbiamo una sana autostima, sappiamo che non è possibile dare all’altro più energia di quanta ne possediamo, e siamo capaci di difendere il nostro personale e prezioso spazio psicofisico dagli altri.
Con l’aiuto di un percorso evolutivo possiamo arrivare a capire che siamo tutti contemporaneamente forti e deboli, capaci e incapaci, e che abbiamo dentro di noi la possibilità di salvarci o di distruggerci. E’ importante assumersi la responsabilità della propria vita e riconoscere che abbiamo contribuito, inconsapevolmente, a determinare con i nostri comportamenti le situazioni che ci fanno sentire frustrati ed infelici.
Dare valore ai nostri sacrifici significa dare valore al nostro tempo, viverlo a pieno, con energia e passione. Ma significa anche donare agli altri la versione più autentica e limpida di noi stessi.
E non c’è regalo più grande che possiamo fare a chi amiamo!
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