competenze psicologiche lavoroAmiche ed amici, oggi ci dedichiamo al benessere lavorativo!

Molto spesso le persone si rivolgono a me per problemi di lavoro che sono ormai diventati così pervasivi e dolorosi da arrivare ad intaccare la loro identità, sia professionale sia personale.

Tutti noi costruiamo la nostra immagine, il nostro senso di efficacia ed una solida autostima sulla base di quella che io chiamo la “cassetta degli attrezzi”, cioè l’insieme di tutte quelle competenze, risorse e abilità positive che riconosciamo di possedere e che gli altri ci riconoscono, specialmente nel contesto lavorativo.

Sto parlando di competenze e risorse che sono del tutto trasversali a tutti gli ambiti della vita. Ogni abilità può infatti essere calibrata ed utilizzata secondo uno specifico contesto, offrendo sempre applicazioni e risultati utili ed a volte inaspettati.

Una sviluppata capacità comunicativa sarà una risorsa efficace e positiva sia che mi occupi di HR, sia che mi occupi a tempo pieno della crescita di un figlio adolescente.

Saper analizzare in modo analitico un avvenimento improvviso mi permetterà di essere un leader migliore per i miei dipendenti, ma anche di rispondere con freddezza e lucidità una domanda inaspettata durante un esame universitario.

La parte più difficile nel mio lavoro con i clienti interessati a cambiare il proprio modo di gestire il loro ruolo professionale riguarda il far prendere loro consapevolezza di tutti gli “attrezzi” del mestiere che possiedono, soprattutto quelli considerati di poco valore o addirittura inutili.

Nella maggior parte delle situazioni di disagio espresse dei miei clienti ritrovo le dinamiche dell’auto-sabotaggio: la persona pensa che fallirà un determinato obiettivo (ad es. ricevere una promozione; tenere un discorso davanti a molte persone senza avere un attacco d’ansia; superare un colloquio in un’azienda che pensiamo sia perfetta per noi), così, inconsciamente, decide di essere lei stessa a generare quel fallimento, per risparmiarsi una delusione.

Come si può auto-generare un fallimento? Usando gli attrezzi sbagliati per una certa situazione, oppure usandoli a nostro discapito.

sabotaggio psicologia lavoro

Come faccio a capire se mi sto auto-sabotando?

  • A volte l’auto-sabotaggio si presenta nella forma della procrastinazione: ho paura di fallire, quindi evito di impegnarmi per raggiungere una determinata cosa, rimandandola fino all’ultimo minuto disponibile. In questo modo mi creo un alibi di ferro per il mio insuccesso, visto che il lavoro eseguito sarà ovviamente scadente.
  • Oppure può concretizzarsi nella stagnazione: sono così bravo a fare una certa cosa, così ogni volta che me ne viene chiesta una dimostrazione ne sottovaluto l’importanza, perché penso che mi annoierò e che, pur dedicandole pochissimo tempo, riuscirò comunque a farla bene.
  • La forma più classica di espressione dell’auto-sabotaggio, però, sono i pensieri automatici negativi: “non sono bravo abbastanza”, “non avrò mai quel posto di lavoro”, “tutti rideranno del mio discorso”.

Questo tipo di dinamiche può creare più problemi sul lavoro di un capo troppo esigente o di un collega che trova ogni scusa per sminuirci.

Quante volte in un colloquio con i genitori gli insegnanti dicono: “è bravo/a, ma non si impegna”?

Auto-sabotarsi significa proprio mantenere questo tipo di comportamento infantile. E’ come possedere una cassetta degli attrezzi bella piena, ricca di strumenti e capacità acquisite con impegno durante gli anni, eppure non riuscire ad utilizzare quelli giusti per ogni situazione. Questa difficoltà non potrà che rinforzare un’immagine di sé come di una persona incapace, poco competente, poco efficace nelle relazioni e nel lavoro.

Gli altri inevitabilmente percepiscono questa immagine negativa e ne vengono influenzati. Le risposte che riceviamo dai colleghi e dal capo, spesso siamo noi a suggerirli, con atteggiamenti e messaggi verbali/non-verbali controproducenti.

Come posso riuscire a risistemare i miei “attrezzi” in modo più funzionale e smettere di auto-sabotarmi a lavoro?

Accetta i complimenti: quando è stata l’ultima volta che non hai cercato di sminuire un complimento ricevuto? Cerca di vedere le espressioni altrui di interesse e riconoscenza come un dono, che ricambierai accettando con gratitudine e gioia. Mostra agli altri che apprezzi i loro complimenti ed inizierai a vederti come una persona più efficace e competente.

Impegnati a parlare con positività: quanto spesso dopo aver salutato qualcuno inizi a lamentarti per ciò che devi fare dopo, per le cose brutte che ti stanno succedendo o per come fa schifo il tempo? Prova a concentrarti sul tuo interlocutore ponendo domande più allegre e positive.

Ricerca il potenziale e le opportunità di ogni situazione: riesci a vedere una situazione inaspettata come una nuova opportunità? E’ difficile andare oltre un iniziale fallimento, ma mantenendo una visione ottimistica puoi riuscire a ripartire verso nuovi obiettivi, prendendo slancio dagli ostacoli che ti si pongono davanti. A volte fare tabula rasa può aiutare a trovare risorse nascoste mai utilizzate prima.

Basta con l’auto-promozione: pur di sentirti approvato dagli altri a volte ti vanti dei tuoi successi in modo indiscriminato? Spesso agiamo in questo modo quando non ci sentiamo meritevoli di rispetto ed attenzione. Assumere un atteggiamento più modesto migliora la qualità delle nostre relazioni e ci permette di mostrare un lato di noi stessi più vulnerabile, ma anche più onesto. Le persona risponderanno a questa nuova modalità con interesse ed empatia.

Esprimi sicurezza anche con il non-verbale: quando incontri qualcuno per strada salutalo guardandolo negli occhi e sorridendo. Fai attenzione a non curvare la schiena e mentre stringi la sua mano con l’altra toccagli il gomito, esprimerai un desiderio di vicinanza ed accoglienza non violento e rassicurante

Supera i dubbi entrando in azione: tieni occupata la mente con le possibili soluzioni ai tuoi problemi, piuttosto che con pensieri che alimentano i tuoi dubbi e le insicurezze. Quando l’idea di non riuscire a fare una certa cosa ti immobilizza, neutralizzala mettendo in atto un comportamento in cui sei molto capace. In questo modo rafforzerai il tuo senso di efficacia e riceverai la giusta carica per riuscire a fare qualsiasi cosa.

Conosci i tuoi attrezzi?
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Psicologa e psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico interpersonale. Non vi farò accomodare sul lettino e non leggo nella mente (purtroppo!). Credo che viaggiare sia la cosa più bella del mondo e che il viaggio più straordinario sia quello dentro noi stessi. In 3 parole? Creatività, impegno ed autoironia.
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