Come possiamo capire se la nostra relazione è sana?

Il nostro partner ci aiuta a crescere e migliorare, oppure ci obbliga a sacrifici eccessivi?

Come si può decidere che stiamo meglio da soli o che il nostro partner non è quello giusto?

Proviamo a porci le giuste domande con l’aiuto di Melissa Fabello, autrice del blog Everyday Feminism.

  • Il partner sta cercando (in modo esplicito o implicito) di ottenere potere e controllo su di te?

Se il partner cerca, tramite le sue azioni, di cambiare ripetutamente nel tempo il tuo comportamento, è possibile che tu stia vivendo una relazione tossica.

Ti accusa di tradimento ogni volta che non rispondi alle sue chiamate?

Ti chiede di non uscire con gli amici per passare più tempo da soli, spingendoti ad isolarti?

Ti impone di accettare la sua gelosia come un gesto di amore, dicendo che si arrabbia quando parli con qualcuno solo perché tu non capisci i suoi bisogni?

Quando il tuo partner riesce a cambiare il tuo comportamento – quando sempre più spesso cambi il tuo solito modo di agire per evitare il conflitto – acquisisce potere e controllo su di te. Questo tipo di relazione è tossica e dolorosa. Invece di contribuire alla tua crescita, ti paralizza lentamente, come se fosse un veleno che si diffonde nel tuo corpo.

  • La relazione crea dei vantaggi reciproci?

Pensate alla lettera di presentazione che spesso si inviano insieme ad un curriculum per candidarsi ad un posto di lavoro. Si cerca di spiegare all’azienda in che modo può creare opportunità e vantaggi per noi, così come in che modo noi possiamo essere una risorsa ed un vantaggio per il loro team di lavoro.I due aspetti vanno di pari passo, perché il nostro scopo è far capire che la relazione di lavoro creerà vantaggi reciproci.

Le relazioni funzionano allo stesso modo.

Perché una relazione sia sana, deve esserci un accordo chiaro tra le due parti: entrambi abbiamo bisogno dell’altra persona ed entrambi cercheremo di soddisfare le necessità dell’altro.

In una relazione tossica tu porti avanti questo impegno, ma non ricevi niente in cambio. Una persona ottiene tutto, l’altra perde tutto.

Non c’è più reciprocità.

Spesso pensiamo che essere una brava persona implichi rendere il partner felice, dimenticando il nostro stesso diritto alla felicità.

Prova a domandarti cosa offri al tuo partner (emotivamente, intellettualmente, sessualmente e finanziariamente) di vantaggioso? E lui/lei cosa ti offre? La lista dovrebbe essere il più possibile equa.

  • Ti vengono richiesti dei sacrifici, mentre il partner non scende mai a compromessi?

Quando si pensa alla parola “sacrificio” vengono in mente immagini di tristezza, sconfitta, perdita.

Mentre la parola “compromesso” ci fa pensare a persone che sorridono e si stringono la mano in modo amichevole.

Spesso utilizziamo i due termini come intercambiabili, specie quando parliamo di relazioni sentimentali. Ma soltanto una di queste parole deve avere spazio nella nostra relazione. 

Quando facciamo un sacrificio, stiamo rinunciando a qualcosa di importante per noi, per permettere a qualcun’altro di realizzarsi. Una persona ottiene esattamente ciò di cui ha bisogno, l’altra ottiene esattamente l’opposto. 

Quando facciamo un compromesso, invece, lavoriamo insieme al partner per arrivare ad un accordo che minimizzi i danni e massimizzi la soddisfazione, anche se nessuno dei due ottiene esattamente ciò che desidera.

Un sacrificio potrebbe essere il tuo partner che rifiuta di venire con te alla festa della tua azienda perché odia i tuoi colleghi; un compromesso è accordarsi per restare solo un paio d’ora.

In generale, il partner non dovrebbe mai chiederti di compiere grandi sacrifici, soprattutto se il più delle volte non è disposto a scendere a compromessi. Altrimenti la vostra relazione diventa tossica.

  • Sei a tuo agio ad esprimere il tuo modo di essere al partner?

Se quando parli col partner hai paura della sua reazione, di chiedere un’opinione o dire qualcosa che pensi, c’è qualcosa che non va.

Una relazione sana presuppone di poter discutere con tranquillità di qualsiasi argomento, non importa quanto controverso o imbarazzante.

Alcune conversazioni possono essere difficili da sostenere, specie quando ammettiamo un errore o chiediamo all’altro di riconoscere uno sbaglio. E’ naturale che essere nervosi nell’affrontare argomenti scomodi.

Non è naturale avere paura di venire zittiti dal partner, vedere che è infastidito ogni volta che parli e che minimizza l’importanza del dialogo o che non prende sul serio le richieste (più che ragionevoli) che gli fate.

Chiediti se quello è il momento ed il luogo adatto per quella conversazione, se i tuoi bisogni sono giusti e razionali, se quella discussione è importante per te e per la vostra relazione.

Se la risposta a queste domande è “Si”, chiediti anche se il tuo partner risponderà in modo ragionevole e genuino alle tue preoccupazioni, se ti tratterà con amore e rispetto anche se alzi i toni, se ti sentirai meglio dopo avergli parlato e se cercherà di trovare una soluzione insieme a te.

Anche le risposte a queste domande dovrebbero essere “Si”, perché non si può amare qualcuno senza riuscire ad ascoltarlo ed essere presenti nei momenti difficili. 

  • Sei felice della tua relazione per la maggior parte del tempo?

Le relazioni non sono facili e non sono sempre divertenti, ma non devono essere dolorose. 

Le canzoni d’amore ci insegnano che se una storia è tormentata e piena di problemi, allora è ancora più romantica ed importante. Beh, questa è davvero una grandissima bugia, uno stereotipo culturale pericoloso.

In una relazione sana non si è ciecamente felici in ogni momento, ma si è contenti ogni giorno del proprio percorso ed i momenti difficili e dolorosi sono più rari. A volte il partner ferirà i tuoi sentimenti ed a volte i suoi comportamenti ti confonderanno. Ma se questo diventa la regola del vostro rapporto, forse la vostra relazione è tossica e rischia di alimentare ansie e risentimenti dannosi per il tuo benessere.  

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Non si può scegliere chi amare, ma si può scegliere con chi stare insieme. 

Come capire se stiamo vivendo una relazione “sana”
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Psicologa e psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico interpersonale. Non vi farò accomodare sul lettino e non leggo nella mente (purtroppo!). Credo che viaggiare sia la cosa più bella del mondo e che il viaggio più straordinario sia quello dentro noi stessi. In 3 parole? Creatività, impegno ed autoironia.
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