psicologia planning lavoro

Alzi la mano chi non ha mai provato ad utilizzare” to do list”, calendari elettronici, memo di qualunque forma e colore pur di organizzare al meglio la giornata e pianificare gli impegni futuri.

La mania per il planning dilaga anche sul web, dove ogni giorno centinaia di blog ci insegnano a stabilire e raggiungere obiettivi, a scandire i compiti in modo efficiente ed aumentare la nostra produttività.

Il sogno di tutti è: fare di più e meglio nel minor tempo possibile.

 

 

Ma come si fa a diventare più produttivi? E soprattutto..è davvero così complicato? 

In teoria è molto semplice: anche se hai un’enorme mole di lavoro da svolgere, ci sono alcuni step facili da individuare.

  • scegli qualcosa di importante su cui lavorare (es. una parte di un progetto)
  • focalizzati solo su questo compito finché non lo porti a termine
  • scegli un’altra parte importante del progetto e riparti

Poi ovviamente tra un compito e l’altro fai delle pause, passeggia, fai yoga, mangia sano, socializza.

Ma mentre stai lavorando concentrati su qualcosa di importante e prova a realizzarlo. Puoi pensare di avere troppe cose da fare, ma in verità devi solo imparare a focalizzare le energie sui singoli obiettivi, uno per volta.

A prima vista non è poi così complicato.

Allora cosa ci impedisce di essere più produttivi? 

La risposta non sembra così ovvia, eppure spesso è la paura che ci blocca.

La paura del fallimento, dell’incertezza, di essere incompetenti, ma soprattutto la paura di non avere il completo controllo su ciò che stiamo facendo.

Non è piacevole provare questi sentimenti, così li evitiamo. Proviamo ad ottenere il controllo scappando dai compiti più importanti ma dall’esito incerto, finendo a navigare sui social, fare shopping online o creando liste sempre nuove di obiettivi.

Qual’è l’unico modo per essere più produttivi?

Imparare a nuotare nelle incertezze.

  • Inizia dandoti un obiettivo. Quando ti accorgi che ti stai distraendo, fai un passo indietro e ricordati su cosa stai lavorando.
  • Focalizzati sul tuo compito per almeno 10-15 minuti senza interruzioni.
  • Se ti accorgi di aver perso la concentrazione fai una pausa. Senti la tua paura di non farcela.
  • Esplora il sentimento della paura. Concentrati per un minuto sulle sensazioni fisiche che ti fa provare. Imparerai che stai bene e puoi affrontarla.
  • Riprendi a svolgere il tuo compito anche se le sensazioni spiacevoli sono ancora presenti. Nel momento in cui decidi di non scappare dalla paura di non avere il controllo, si sviluppa la tua capacità di cambiare abitudini ed essere più produttivo.

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A volte siamo così presi dalla smania di non perdere nemmeno un minuto in cose inutili, che ci dimentichiamo della vita che ci scorre accanto e di godere delle piccole cose. Ci si abitua ad andare così di fretta da perdere di vista i nostri bisogni e quelli delle persone più importanti per noi. Finiamo intrappolati in schemi troppo rigidi che non ci permettono di imparare nuove strategie per entrare in relazione, risolvere problemi e rinnovare i nostri punti di vista.

Riuscire a portare a termine il nostro lavoro in modo più veloce ed efficace è sicuramente un obiettivo importante su cui lavorare, ma non deve diventare il centro dei nostri pensieri, altrimenti rischiamo di farci travolgere da ansie e paure che rendono le nostre giornate ancora più faticose e stressanti.

E’ importante accettare di non poter gestire e programmare perfettamente ogni singolo momento della nostra vita.

Lasciamo sempre spazio all’incertezza: portatrice di sorprese, trasformazioni e cambiamento. Vedrete che la produttività aumenterà come riflesso di questa apertura verso il mondo esterno, perché impareremo a gestire in modo più sereno gli imprevisti e le difficoltà.

Tutti pazzi per il planning!
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Psicologa e psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico interpersonale. Non vi farò accomodare sul lettino e non leggo nella mente (purtroppo!). Credo che viaggiare sia la cosa più bella del mondo e che il viaggio più straordinario sia quello dentro noi stessi. In 3 parole? Creatività, impegno ed autoironia.
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